Piccoli abitati variopinti, incastonati tra il blu dell’alto Adriatico e il verde della laguna di Venezia, un alternarsi di orti e case colorate, affiancati da spiagge selvagge delimitate a sud dall’Oasi naturalistica di Ca’ Roman: benvenuti a Pellestrina. Un’isola dove il tempo sembra essersi fermato, tra storia, tradizioni e specificità locali. La storia di quest’isola inizia nel Medioevo, ma solo nel XIV secolo si popolo di famiglie provenienti da Venezia e dalla terraferma, per dedicarsi alle attività legate, soprattutto, al mare. Per conoscere e comprendere l’anima e la storia di quest’isola, si consiglia la visita al Piccolo Museo della Laguna Sud, ricco, anche di aneddoti e curiosità. Una meta turistica da visitare in tutto relax, passeggiando per calli e campielli, dove ancora oggi si possono incontrare i peccato impegnati a cucire le reti da pesca e le donne intente a lavorare a tombolo per creare preziosi merletti (qui qualche anno fa, per la Biennale di Venezia, e stato realizzato il merletto più lungo del mondo ). La visita può essere coronata dalla degustazione di piatti tipici della cucina pellestrinotta, la quale si distingue per sapori ed identità uniche nel territorio. Dalla laguna l’isola appare come Un susseguirsi di colori e di imbarcazioni tipiche ancorate alle rive… ed è proprio su una di queste imbarcazioni, che si può prenotare una visita della laguna, degustando cicchetti e fluttuando tra acque calme, in attesa del tramonto, dove i bagliori della luce naturale, dalle sfumature sempre diverse, illuminano Pellestrina. È il momento della promessa, la promessa del ritorno: la magia di questo luogo sicuramente vi indurrà a ritornarci.
Pellestrina racconta, stupisce ed emoziona. E non solo per i colori mozzafiato dei tramonti, per le sfumature del mare o per una cucina genuina e autentica, ma anche per le tradizioni del passato. Passeggiando tra calli e campielli è facile scorgere tuttora qualche “merlettaia” intenta a completare, sul suo tombolo, qualche geometria. La lavorazione del merletto è maestria e passione, è sensibilità ed ingegno, una tecnica che si tramanda di madre in figlia ed è sempre, di generazione in generazione, che padri e zii allenano figli e nipoti, sin da bambini, a cucire le reti da pesca. Sembra di trovarsi all’interno di una scenografia teatrale, ma sono scorci di vita reale. Testimonianze della storia dell’imponente difesa a mare, della Grande Paura dell’alluvione del 1966, delle tradizioni, curiosità e aneddoti del vissuto quotidiano sono raccolte nel Piccolo Museo della Laguna Sud.
Curiosità: chicchierando con qualche abitante scoprirete tanti Busetto, Vianello, Scarpa o Zennaro pur appartenendo a famiglie diverse. Anche nei cognomi, sono racchiuse tradizione e storia. Un’isola tutta da scoprire.